COSA È SUCCESSO ALLA METROPOLITANA DI PARMA?
Da granitica certezza a fonte di imbarazzo per gli amministratori, tanti i dubbi sulla futura metro
Ce l'avevano venduta come opera indispensabile per fa diventare Parma una città europea, indispensabile per soddisfare le esagerate esigenze di spostamenti inuna città che sarebbe dovuta lievitare in pochi anni fino a diventare grande come Bologna. E adesso?
Adesso sembra che non sia più così indispensabile, anche Buzzi e Vignali non sembrano più così sicuri della necessità di una metropolitana...ma cosa è successo? Perché un'opera così tanto osannata e presentata come essenziale rischia di venire accantonata proprio alla vigilia della sua esecuzione?
La risposta non è semplice e ci sentiamo soltanto di escludere l'ipotesi della folgorazione sulla via di damasco per l'amministrazione comunale. Proviamo quindi a fare un po' di chiarezza su quanto accaduto negli ultimi mesi.
Nel 2008, con una delibera il Comune prende atto di un nuovo piano economico e finanziario che si basa su un numero di passeggeri annui ridotti di un terzo rispetto al progetto approvato al CIPE (si parla di poco più di 8 milioni di passeggeri annui rispetto ai 24 milioni previsti originariamente). E' lo stesso Buzzi a esporsi pubblicamente con questo nuovo dato, durante la seduta della commissione di controllo delle controllate del Comune di Parma, avvenuta sempre nel 2008, ribattendo proprio a noi di StopMetro che contestavamo i 24 milioni di passeggeri annui del progetto iniziale.
A ben guardare, nel piano finanziario del progetto preliminare, il numero di passeggeri all'anno previsti era di 29 milioni e accanto a questa stima ve ne erano altre due definite “prudenziali”: una di 27 milioni e l'altra di 24 milioni.....
Scorrendo il progetto definitivo ci accorgiamo invece che nonostante il piano finanziario del 2008 ecco che rispuntano magicamente 23 milioni di passeggeri annui, una cifra molto simile a quella prevista nel piano iniziale. Ma quale sarà il dato affidabile? E cosa ci direbbe oggi il buon Buzzi rispetto a questo balletto di cifre? Risposte che non avremo mai probabilmente, ma che ci fanno capire quanta incompetenza e pressapochismo ci sia nella classe dirigente cittadina che sperpera denaro pubblico per giocare coi trenini e le talpe. Ricordiamo che piani e progetti non sono stati proprio gratuiti....ma ci sono costati diversi milioni di euro.
Ma non è finita. Il progetto di Pizzarotti e Coopsette è qualcosa di molto diverso da quello approvato dal CIPE, una diversità che comprende la lunghezza del tracciato (più corto), la diminuzione del numero di fermate e la modifica della loro posizione e infine l'aumento del tracciato in sotterranea. Dati che non sono certo dettagli in un'opera complessa come una metropolitana, ancorché leggera. Di conseguenza ci troviamo di fronte a uno stanziamento di denaro pubblico per un'opera che dovrebbe essere addirittura strategica per lo sviluppo infrastrutturale dell'Italia, finanziata dallo Stato per questo motivo e che nel suo piano esecutivo non ha un computo metrico estimativo completo, non ha un piano finanziario chiaro e su cui si possono sollevare legittimi dubbi circa il numero di passeggeri che servirà. Se ci aggiungiamo che il bando è stato vinto da due imprese locali con legami politici noti con importanti pezzi dell'amministrazione, che la procedura di approvazione ha un velo di opacità ambiguo (come abbiamo documentato sul sito e nel video), che la Asl in conferenza dei servizi (conclusasi il il 13 Aprile 2009) ha espresso parere negativo sull'impatto ambientale dell'opera e la Regione ha rilevato diverse incompletezze nel progetto, ecco, ora possiamo avere un'idea più chiara del perché la Metroplitana sia in bilico.
Certo ricordiamo al sindaco Vignali di concentrarsi di più durante le interviste, ricordandogli che i 37 milioni di euro aggiuntivi per il materiale rotabile erano esclusi dal finanziamento da almeno un anno e che addurre come scusa questo costo aggiuntivo è un goffo tentativo di mascherare le numerose magagne che questo progetto ha fin dall'inizio.
Magagne che come StopMetro e Comitato promotore del referendum abbiamo deciso di segnalare agli organi competenti tramite esposti.
Non siamo spariti e presto faremo sentire di nuovo la nostra voce, sperando che si possa aggiungere anche quella di chi vuole evitare di svendere a un pungo di costruttori il bene pubblico.