Comunicato stampa distribuito il 13 giugno
STOPMETRO NON SI FERMA
Nella sentenza si legge che non è materia di competenza locale, nata da un'intesa tra Berlusconi, Lunardi ed Errani Il giudice: opera decisa a Roma, i parmigiani non possono fermarla
Il giudice Nicola Sinisi del Tribunale di Parma ha respinto con sentenza del 9 giugno u.s. il ricorso presentato dal Comitato promotore del Referendum abrogativo del progetto di Metropolitana.
Il Cartello StopMetro che in questi mesi ha svolto una forte e documentata campagna informativa su progetto di metropolitana mettendone a nudo tutti i lati oscuri, le contraddizioni, i costi, i rischi per la collettività, prende atto di questa sentenza e desidera prima di tutto ringraziare il collegio di avvocati che si è reso disponibile per sostenere le ragioni del Comitato referendario. Nel contempo desidera rassicurare le migliaia di cittadini che in questi mesi lo hanno confortato e sostenuto, che la vicenda non si chiude con questa sentenza e che la battaglia per fermare questo insano progetto continua.
Nessuno si illudeva che la magistratura potesse sciogliere i nodi politici che sono a monte di questa vicenda, nodi nazionali, regionali e locali. Resta certamente l'amarezza che, proprio in una fase della vita politica nazionale in cui più forte si fa sentire l'esigenza di un decentramento effettivo e del trasferimento di poteri decisionali alle comunità locali, venga impedito ai cittadini di Parma di accedere a uno strumento di alta e di vera democrazia che avrebbe permesso, quale che ne fosse stato il risultato finale, una effettiva assunzione di responsabilità a fronte dei pesantissimi oneri che la cittadinanza è destinata a farsi carico nei decenni a venire, se questo progetto avrà seguito. La "partecipazione" è un "bene scarso" che la casta politica, a Parma e altrove, declama solo a parole e negli appuntamenti elettorali, per tradirla e negarla subito dopo.
Non è il caso ora di riaprire il dibattito sul carattere della Metropolitana di Parma come "infrastruttura di interesse strategico nazionale". Nessuno veramente crede a questa "fola". Siamo di fronte ad una di quelle scelte tipicamente e sciaguratamente italiane di "scambio politico" e di uso disinvolto del denaro pubblico. Se l'economia nazionale è in crisi è anche per effetto di questa clientelare gestione delle risorse pubbliche.
Importante invece rilevare come nel lungo dibattito che si è sviluppato in città per merito soprattutto del Cartello StopMetro e del Comitato referendario, la fattibilità del progetto, la sua stessa utilità pubblica è stata smentita, smantellata pezzo per pezzo e ridicolizzata. Oggi, obtorto collo, bisogna tuttavia subire le conseguenze di questa "legge obiettivo". E il Referendum non si farà.
Ma il percorso per portare a termine questo progetto, uno dei tanti progetti fallimentari della Giunta Ubaldi prima e della Giunta Vignali poi, non sarà nè facile nè scevro da ostacoli, inciampi di ogni tipo. Nessuno dunque si illuda nel palazzo o nei palazzi da cui si governa Parma che gli ostacoli siano svaniti e che il percorso per portare a termine questo progetto sia da ora in avanti facile e tutto in discesa.
Il cartello StopMetro non si scioglie e continuerà nel suo programma volto a bloccare con tutte le forme di resistenza legittime a disposizione la realizzazione di un'opera che confligge con gli interessi della cittadinanza. Anzi allargherà i suoi orizzonti prendendo in esame l'intero modello di sviluppo cittadino.
In questa città c'è un potenziale grande di opposizione, reale e non di facciata, a questo e ad altri sconsiderati progetti dell'amministrazione comunale. La condizione per farlo crescere è che i cittadini tutti abbiano la possibilità di essere informati, di poter giudicare liberamente, valutare le conseguenze di scelte che riguardano non solo il problema specifico della mobilità e del trasporto pubblico, che pur rappresenta un fattore decisivo per garantire la qualità delle relazioni e della vita cittadina, ma anche tutte quelle altre esigenze di infrastrutture e di servizi alle persone che saranno drammaticamente sacrificate da un progetto che succhierà grandissime risorse dalle casse comunali e in definitiva dalle tasche di tutti i cittadini.
Il cartello StopMetro non ha mai avuto un atteggiamento pregiudizialmente contrario o ideologico sulle metropolitane. Sappiamo bene che in alcuni grandi contesti abitativi, le grandi città, la metropolitana rappresenta l'unica e ottimale risposta al problema del trasporto e dell'inquinamento. Ma per una città della dimensione di Parma la Metropolitana è una risposta sbagliata e fallimentare.
La resistenza contro un progetto di questa natura è dunque un diritto che intendiamo esercitare in tutti i modi e con tutti gli strumenti a disposizione. Mentre mettiamo a disposizione di tutti i cittadini che intendono informarsi il nostro sito insurgent-city.contaminati.net li invitiamo fin da ora a farsi protagonisti di tutte le iniziative che metteremo in cantiere nelle prossime settimane e mesi.
Parma 13 giugno 2008